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allattAMI: le esperienze delle mamme

Iniziative
allattAMI: le esperienze delle mamme

In occasione della settimana mondiale dell’allattamento 2020 abbiamo organizzato l’iniziativa allattAMI, un canale virtuale per condividere con tutte le mamme il tema dell’allattamento al seno, attraverso testimonianze e domande a cui risponderenanno le ostetriche del Centro Salute Donna di Prato.

Le esperienze delle mamme…

  • Ho tre figli: 10, 7 e (quasi ) 3 e posso dire con certezza una cosa: allattare è difficile. Allattare è un enorme punto interrogativo: avrà preso ciò di cui ha bisogno? Il mio latte sarà nutriente? Potrò mangiare quello che voglio? Crescerà secondo i parametri dell’OMS?Domande,domande,domande. L’atto più naturale e tenero al mondo,costellato di paure e ansie. Una mamma lo sa, è matematico: il piccino nasce, lei lo allatta.
    E’ difficile,sì,frutto di variabili imprevedibili ma è un momento irripetibile. Mai nella vita da madri e figli ci sarà un momento tenero,profondo ed intimo come ognuno di quelli passati pelle contro pelle, in un atto di nutrimento reciproco. Ogni movimento risulta come inserito in una bolla nella quale solo la mamma ed il piccino stanno veramente respirando e si respirano l’un l’altra.
    Non è facile sentirsi sicure mentre si allatta,specialmente all’inizio; ricordo di aver pesato la mia prima bambina in continuazione,ho fatto anche la tara dei pannolini. Con la seconda lo stress del cambiamento era talmente tanto che ero fissa al centro per l’allattamento: lì incontravo estranee che si prendevano cura di me come se fossero state loro madri ed io piccina,con il terzo tutto è andato più velocemente,allattamento misto e poi chissà,pasta al pomodoro quasi
    d’improvviso. Mi manca cullarli mentre sono attaccati al seno,toccare le loro testoline con
    pochissimi capelli,vederli inermi succhiare il latte,incontrare il loro sguardo perfetto,dolce,esausto a fine poppata. Non sono stata una grande “allattatrice”,ho potuto farlo davvero per poco,troppo poco tempo,ma assieme a loro ho respirato anche io.
  • Il mio allattamento: semplice da un lato perché la bambina si è sempre attaccata bene ed io non ho mai patito dolore. Ma dall’altro lato è stato un po’ stressante perché era molto piccola e tendeva a stare sempre attaccata al seno senza però tirare abbastanza e non mi dava il tempo di ricaricarmi. Ho sempre avuto molta determinazione nell’allattare al seno, però alla fine mi seno resa conto che il mio latte non era abbastanza, quindi gli ho dato l’artificiale senza incolparmi. E’ stata una bellissima esperienza, ma faticosa a livello sia mentale che fisico. Secondo me se non c’è latte bisogna sì provarci ma alla fine rassegnarsi senza insistere
  • La mia esperienza con l’allattamento al seno non è stata proprio idilliaca, come penso tante altre prime esperienze, del resto… Durante la degenza post parto ho assillato le ostetriche del reparto, chiedendo a chiunque passasse dalla mia stanza, se il bambino fosse attaccato correttamente al seno, perché sapevo che da un buon attaccamento del bimbo dipendeva un sereno allattamento. Tutte le pazientissime ostetriche mi rispondevano che mio figlio era attaccato bene e che era un gran mangione! Quindi ero tranquilla e fiduciosa e non vedevo l’ora di avere la montata lattea per iniziare quel percorso straordinario che è l’allattamento al seno, col senno di poi, forse un po’ troppo da me idealizzato. Dopo una settimana dal parto ero già al pronto soccorso con una mastite, purtroppo inizialmente non riconosciuta e sicuramente anche non curata nel migliore dei modi da me. La mastite è degenerata presto in ascesso, che mi ha portato a diverse visite specialistiche e settimane e settimane di antibiotici e antiinfiammatori. Per fortuna in un paio di mesi si è risolto senza necessità di interventi chirurgici. Nel frattempo, dopo due settimane dalla nascita, il bimbo non stava prendendo peso, così la pediatra mi ha consigliato di dare il latte in formula oltre al mio latte, anche per far riposare un poco il mio seno sofferente per mastite e ragadi. Forse con il senno di poi anche questo non ha facilitato l’avvio sereno dell’allattamento al seno. Ma del resto non riuscivo a produrre abbastanza latte, e non ho mai capito i reali motivi. Ho utilizzato più volte il servizio di consulenza del centro salute donna, e le ostetriche non hanno trovato niente che non andasse nell’attaccamento del bimbo e nel mio seno. Ho provato diminuendo il latte in formula e allattando a richiesta, a prendere integratori appositi, usando spesso il tiralatte per aumentare la produzione, ma il mio latte continuava a non essere sempre sufficiente. 

    Niente, il mio allattamento non ha mai realmente ingranato, ho fatto allattamento misto e altalenante per quasi 8 mesi. Devo essere sincera, quando mio figlio a 7 mesi e mezzo ha deciso in autonomia di non attaccarsi più al mio seno, ero pervasa da un misto di sensazioni: sollievo per la fine di quella “tortura” (ho avuto anche diversi episodi di ragadi), ma anche un po’ di malinconia e rimpianto, per la fine di un periodo che sarebbe dovuto essere magico e romantico (nella mia mente) e invece si è trasformato purtroppo in un supplizio. 

    Se posso dare un suggerimento, darei più importanza all’allattamento durante i corsi preparto, anche preparando le future mamme a ciò che di “negativo” si presenterà quasi sicuramente nel loro percorso, ossia ingorghi, mastiti, ragadi, scarsa produzione di latte. Magari insegnando come risolvere gli ingorghi in breve tempo, come curare le ragadi e come affrontare soprattutto mentalmente queste prime difficoltà. Invece la mia impressione è stata che, dato che sono episodi comuni più o meno a tutte, vadano sopportati senza troppi problemi, in un periodo in cui invece si tende a vedere tutto come enorme e insormontabile. Io ho cercato di non gettare la spugna alle prime difficoltà, ma conosco tante mamme che ne sono state sopraffatte e hanno (anche giustamente) mollato l’allattamento al seno.

  • Fin dalla gravidanza ho sempre detto che avrei fatto di tutto per allattare al seno mio figlio. Appena è nato a partire dal pelle a pelle non ho mai smesso di provarci.
    Il primo mese è stato faticosissimo, ho provato tutte le strategie per dargli il mio latte. Le ostetriche del Centro Donna mi hanno seguito e saputo indicare le scelte migliori da fare per il bene mio e di mio figlio. Ma solo grazie alla vicinanza di mio marito che non ha mai mollato con me, e alla famiglia che ha permesso di dedicarci solo al nostro bambino, abbiamo superato le difficoltà iniziali. Adesso posso dire che l’allattamento è stato un occasione unica per conoscere a fondo mio figlio, instaurare una relazione intima con lui che non si può spiegare. Sono emozioni da vivere e basta. Per gioire a volte bisogna anche soffrire. La motivazione è la forza principale che permette a noi mamme di fare l’impossibile!
  • Dopo il cesareo con tutte le medicine e la bambina che non si attaccava perché la bambina era troppo piccola, essendo nata prematura, di latte me ne è venuto poco. E’ stato un momento che ricordo con poco piacere perché io volevo allattare ma non avevo produzione e lei non lo stimolava. Quindi per noi è stato un momento di coccola ogni tanto, solo fino ai 3 mesi.